AMFIBIA: UN SUCCESSO SENZA TEMPO

La Vostok nasce all’inizio degli anni ‘40 a Cistopol (dove si era trasferita da Mosca a causa della guerra) come fabbrica di orologi meccanici. Durante il conflitto la produzione di orologi subisce un arresto; la fabbrica viene riconvertita per produrre armi e attrezzature militari. Al termine della guerra, però, riprende la consueta produzione di orologi. A partire dagli anni ‘60 Vostok diventa il fornitore ufficiale di orologi per l’esercito russo, e proprio in questo periodo iniziano ad essere prodotte le due linee più famose della Vostok: Komandirskie e Amphibia.
Durante gli anni della guerra fredda il Ministero della Difesa sovietico ha la necessità di dotare i membri della marina militare di orologi subacquei, che fossero il più possibile simili a quelli in dotazione agli eserciti occidentali. Gli orologi dovevano essere molto robusti e funzionare a temperature rigide e profondità considerevoli.

La fabbrica non poteva permettersi di acquisire i brevetti delle aziende svizzere. Inoltre le case svizzere avevano un livello di precisione nella produzione che nell’allora Unione Sovietica non era possibile raggiungere. Infine gli orologi dovevano essere economici sia nel costo di acquisto sia per quello che riguardava la manutenzione.

A raccogliere la sfida furono due designer dell’epoca, Mikhail Novikov e Vera Belova, dopo aver studiato a fondo gli orologi prodotti dalle case svizzere, notano un difetto delle casse degli orologi subacquei: il fondello a vite è un pezzo unico con la cassa, in alcuni casi esso è separato da una guarnizione che viene comunque compromessa quando l’orologio viene aperto per manutenzione. La loro impermeabilità si basa quindi sulla forza con cui è avvitato il fondello, e questo rende la manutenzione complessa e lunga.
Novikok e la Belova si concentrano su delle possibili alternative: progettano un fondello costituito da due parti, con una guarnizione in mezzo. Una prima parte costituita dal fondello in metallo che va ad appoggiarsi come se fosse un coperchio alla guarnizione posta a contatto con la cassa. La seconda parte è costituita da un anello metallico filettato che viene avvitato all’interno della cassa ma che va a contatto diretto con fondello e non con la guarnizione. In questo modo la guarnizione viene semplicemente compressa dal fondello spinto a sua volta dall’anello ma non viene posta a rischio di danneggiamento come invece avveniva negli orologi svizzeri. Quindi non diventa necessaria la sostituzione in caso di manutenzione e la guarnizione può essere realizzata con uno spessore e larghezza consistente che garantisca ottimi margini di sicurezza per ciò che riguarda l’ impermeabilità.

Ma per realizzare un orologio subacqueo è necessario rivolgere l’attenzione anche al vetro. Novikov e Belova decidono di utilizzare un materiale plastico trasparente chiamato “Lucite” che veniva già utilizzato nella produzione di gioielli di bigiotteria. Si tratta di un plexiglass piuttosto spesso e con un’ottima trasparenza che può essere prodotto con una curvatura. La caratteristica però più importante di questo cristallo è che grazie alla sua curvatura e elasticità, mano a mano che aumenta la pressione applicata dall’acqua sulla sua superficie esterna, il cristallo in Lucite va a schiacciarsi contro il quadrante e soprattutto a dilatarsi contro la cassa aumentando ancora di più l’impermeabilità della cassa e del bordo del cristallo.
Rimane solo la questione della corona. Per aumentare la robustezza dell’orologio e prevenire infiltrazioni a seguito di urti della corona di carica, Novikov e Belova scelgono una curiosa soluzione: di solito per essere avvitata alla cassa contro la guarnizione di tenuta, il perno della corona di carica viene allontanato dalla frizione vincendo la resistenza di una molla. Nel Vostok subacqueo questa molla scompare e la frizione, tra corona e stelo, viene ingaggiata solo estraendo completamente la corona e mantenendola tirata verso l’esterno. La corona estratta e lasciata libera sembra così “ballare” sullo stelo, con un comportamento del tutto anomalo ma consente alla guarnizione di tenere.

Tra i modelli anni 80 più apprezzati dai collezionisti vi sono da annoverare sicuramente l ‘Amfibia Banana ed il cosiddetto Ricing Sun (qui in foto)

Il nome “amfibia” viene scelto tramite un concorso tra gli impiegati della Vostok in omaggio agli animali anfibi che possono vivere bene sia fuori che dentro l’acqua.
Il primo esemplare di Vostok amfibia viene prodotto nel 1967: può resistere fino a una profondità di 200 metri. I primi Amfibia montano un meccanismo 2209 a carica manuale senza calendario. Successivamente vengono prodotti prima l’amfibia con meccanismo 2414 con datario e successivamente il 2416 con carica automatica. Il modello raggiunge subito alti livelli di popolarità. Per questo negli anni ’70 si decide di produrre un orologio che possa essere utilizzato dai sub fino a 30 atmosfere. Il modello viene chiamato Nvch-30 e viene testato nel mare del Nord. La popolarità degli orologi amfibia cresce ulteriormente nel 1975 quando l’astronauta Georgij Grechko ne indossa uno durante la missione spaziale Soyuz.17.Sarà anche il primo orologio Vostok in assoluto a viaggiare nello Spazio.
Grandissimo contributo al successo internazione dell’Amfibia ancora in epoca sovietica è stata l’introduzione all’inizio degli anni ‘80 del modello scuba dude, anche noto come frog man, con l’inconfondibile diver sul quadrante. Il successo fu così clamoroso che ancor oggi, lo scuba dude viene riprodotto nella sua forma immutata dopo oltre 40 anni sui quadranti Amfibia di vari colori e risulta di gran lunga il modello amfibia più venduto al mondo. Il tema scuba dude ha indubbiamente contribuito a far uscire l’orologio amfibia dalla nicchia degli appassionati di immersioni per diventare un vero e proprio stile di orologio da indossare in ogni occasione, anche molto lontano dagli ambienti acquatici.

amfibia

Nel 2007, in occasione dei 40 anni del primo Amfibia, la Vostok ha introdotto un vero e proprio marchio ‘Amfibia’, sotto il quale è stata lanciata la cosiddetta serie ‘Nuovo Amfibia’.

Con una resistenza fino a 200 metri, sono state introdotte 5 nuove casse caratterizzate dalla ghiera interna al quadrante e con la doppia corona: Amfibia Reef, Amfibia Scuba, Amfibia Seaman, Amfibia Red Sea e Amfibia Black Sea. Caratteristiche peculiari di questi amfibia di fascia ‘alta’ è il vetro minerale, la corona a molla ed la ghiera unidirezionale a scatti.

Dal 2017, la Vostok ha iniziato a produrre una seconda edizione della serie Amfibia con un design rivisto, ma in quattro versioni (Amfibia Reef, Amfibia Scuba, Amfibia Red Sea, Amfibia Black Sea). Dal 2015 è stata inserita nella produzione anche una linea di amfibia femminili.

Oggi gli amfibia montano 8 diversi tipi di casse ed le varianti di quadrante sono cosi numerose da accontentare appassionati e collezionisti di tutto il mondo.

AMFIBIA RAKETA E POLJOT
Seguendo l’esempio della Vostok e soprattutto la grande popolarità che gli orologi Amfibia raccolgono fin dai primi giorni dalla produzione anche altre fabbriche russe propongono la loro versione di orologio amfibia. In particolare la Raketa realizza un primo amfibia che però ha dimensioni più grandi rispetto a quello della Vostok. La cassa ha, infatti, un diametro di 45 mm.

Essendo poco pratico si opta per una seconda versione più piccola, con diametro di 40 mm. In generale la Raketa non produce amfibia su vasta scala. La sua produzione si limita a 15000 esemplari l’anno e l’impermeabilità raggiunta non supera le 10 atmosfere.
Anche Poljot nel 1972 produce una sua versione di amfibia